Torino > Alpignano
Tappa 1

Dettagli itinerario

Dalla stazione di Porta Nuova, si prende corso Vittorio Emanuele fino al Po, dove si gira a sinistra. Si costeggia il fiume per una decina di chilometri fino al paese di San Mauro: la traccia è in parte asfaltata e in parte sterrata ma comunque molto agevole. A San Mauro si attraversa il Po sul ponte principale e si prosegue sul fiume per un paio di chilometri fino al parco di Settimo Torinese. Da qui ci si allontana dal fiume e si prosegue su asfalto attraversando una zona industriale, per poi riprendere una strada sterrata in mezzo ai campi fino al castello di Santa Cristina, nei dintorni di Borgaro. Si attraversa poi il paese di Borgaro e si prosegue tra i campi fino alla reggia di Venaria. Dal centro del paese si percorre un rettilineo asfaltato di circa un chilometro e si entra nel parco della Mandria, dove si prosegue su strada asfaltata. Si attraversa il comune di Druento e, con un leggero saliscendi, si continua in direzione di Pianezza. Si attraversa il paese e, lambendo la Dora, si raggiunge il centro di Alpignano.

Ora Pedala consiglia

Pernotto presso Cascina Bucolica

distanza

0 km

Dislivello Positivo (Salita)

+ 0 m

Dislivello Negativo (Discesa)

- 0 m

Caro Diario

Venerdì è stata una giornata davvero speciale, perché dopo un periodo statico siamo tornati ad inforcare le nostre biciclette per raccontare una nuova ciclovia: la Corona delle Delizie. Questo percorso si potrebbe definire come una sorta di tangenziale ciclabile della città di Torino, un ampio anello verde che lambisce i più bei dintorni del capoluogo piemontese, snodandosi per 105 chilometri di lunghezza. Lo scopo di questo itinerario è collegare tra loro le diverse residenze sabaude, offrendo l’occasione di godersi scorci incredibili tra una reggia e l’altra. Percorrere questa ciclovia ha avuto per noi un valore particolare perché, vivendo a Torino, siamo partiti direttamente da casa, con la consapevolezza che ci saremmo tornati con qualcosa in più del solito. L’inizio è stato duro: abbiamo fatto i conti con le gelide temperature del dicembre piemontese e con una neve ormai mutata in ghiaccio che resisteva ostinatamente sul suolo (e va bene, vi confessiamo che una volta siamo anche caduti). Pedalando, però, ci siamo scaldati in fretta e siamo presto riusciti a goderci la straordinaria varietà di questo percorso: paesini affacciati sul fiume, la basilica di Superga che affiorava a ricordarci che in fondo Torino era sempre lì dietro l’angolo, le residenze reali sempre pronte a stupirci e infine le montagne disposte ad anfiteatro, quasi a chiuderci in un abbraccio. Aver visto tutto questo a pochi chilometri da casa è stata una grande lezione: la meraviglia è ovunque e spetta a noi scoprirla, non ci sono scuse che tengano.

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